Un piano per rilanciare il cargo da Ronchi dei Legionari?
INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA SOCIETA’
AEROPORTO FVG S.p.A, SERGIO DRESSI, AL CONVEGNO
SUL PIANO NAZIONALE DELLA LOGISTICA 2011/2020.
Una attenta lettura del capitolo che riguarda il trasporto aereo,
contenuto nel Nuovo Piano della Logistica 2011/2020, non ci offre
molti spunti per capire se e quali sono le azioni da intraprendere per
migliorare la nostra quota di mercato nel cargo aereo.
Partendo dal dato più significativo, e cioè quello delle merci
movimentate con il trasporto aereo, che in termini di quantità
rappresenta solo il 2-3%, anche se bisogna rilevare che in termini di
valore le merci trasportate con questo mezzo rappresentano ben il 35%,
appare evidente che ci sono ampi margini di crescita in questo settore.
Fino ad ora la parte del leone la hanno fatta, e la continuano a fare, gli
Hub del Nord Europa. Si stima che almeno il 50% delle merci che
devono partire per via aerea dall’Italia siano trasportate su strada alla
volta di Francoforte, Parigi, Brusseles o Amsterdam, tanto per citarne
alcuni.
Emblematico è il dato che registra l’aeroporto di Francoforte, i cui
volumi di traffico sono generati per oltre il 50% da traffico di merci
provenienti dall’Italia.
Le percentuali di trasporto aereo delle merci a livello mondiale
registrano dal 2008 ancora segni negativi, ma alcuni Paesi hanno
ripreso le quote di traffico perse in questi tre anni, altri no. E l’Italia è
tra questi.
Non si può non rilevare inoltre come una delle ragioni per le quali le
nostre merci sono trasportate su strada nello scalo della Germania, non
sia una risposta alla legge del mercato, ma piuttosto una conseguenza,
per noi negativa, delle lobby delle aziende logistiche che hanno le loro
sedi principali in quel territorio.
Certo non aiuta chi si adopera per trattenere in Italia questo traffico
merci, la mancanza di infrastrutture logistiche e di accesso adeguato,
l’eccesso di burocrazia nelle procedure amministrative (tra l’altro
rilevato anche nel Piano Nazionale della Logistica), i controlli lenti
rispetto alle esigenze del trasporto aereo, e in sintesi la mancanza di una
cultura logistica applicata al trasporto aereo.
Il nostro è un piccolo aeroporto, ma le sue potenzialità anche in questo
settore sono enormi, e potrebbero essere sfruttate da domani mattina!
Siamo un aeroporto con una pista lunga 3 Km. In grado di ricevere
aerei di qualsiasi dimensione. Siamo un aeroporto aperto h24 7 giorni
su 7 365 giorni l’anno.
Agenti di Polizia, Guardia di Finanza, e personale della Dogana sono in
sovranumero, traferiti all’aeroporto alla chiusura dei valichi confinari
con l’Austria e con la Slovenia.
Abbiamo ampi spazi nel perimetro aeroportuale che possono essere
infrastrutturati per creare un polo logistico dedicato al cargo. E se
pensiamo agli Hangar recentemente lasciati liberi dall’Air Dolomiti che
ha spostato il suo centro manutenzioni a Verona, ci sono spazi coperti
subito utilizzabili con accesso alle piste.
Il collegamento autostradale è ottimo, e se ci fosse la volontà, quella
che prossimamente sarà solo una stazione ferroviaria passeggeri,
ubicata proprio di fronte all’Aeroporto e con esso collegata, potrebbe
essere dotata anche di uno scalo merci, realizzando così un modello di
“intermodalità” tra i pochi in Italia e con grandi capacità di attrazione.
Se aggiungiamo a questo i vantaggi che potrebbero derivare dal fatto
che l’aeroporto si trova in una regione a Statuto Speciale, dotata di
Autonomia , dove si possono mettere insieme strumenti fortemente
incentivanti come la fiscalità di vantaggio per Società che aprono qui la
propria sede, incentivi all’occupazione, all’aggiornamento
professionale, e altri strumenti finanziari da individuare attraverso un
fattivo coinvolgimento della finanziaria regionale Friulia, possiamo
dire che la nostra Regione ed il suo aeroporto hanno le carte in regola
per riportare in Italia quel 50% di traffico merci che ora viaggia sui
camion fino a Francoforte.
Nel lanciare questa idea, che è anche una sfida, mi conforta oggi qui la
presenza dell’assessore regionale Riccardi, che da uomo del fare e non
delle chiacchiere, ha , insieme al presidente Tondo e a tutta la Giunta
regionale, resuscitato un aeroporto che due anni fa era sul punto di
portare i libri in tribunale, a causa delle diatribe tra i soci, nonostante
che grazie agli amministratori della società di gestione e al personale
tutto si fosse raggiunto l’importantissimo traguardo della concessione
quarantennale da parte dell’ENAC.
Oggi la società di gestione che presiedo è ben capitalizzata, ha tutte le
risorse economiche che le servono per attuare gli investimenti
necessari, e da oltre 8 mesi viaggia su livelli di crescita del traffico
passeggeri del 20/30% al mese.
Con questo governo regionale, con questa regione socio unico della
nostra società di gestione, non esistono opportunità che non possano
essere colte. E noi ci proveremo.
fonte: https://www.aeroporto.fvg.it/it/sys/download.php?ID=405&tipo=news